Sul corpo, confini e giudizi

Il corpo è la grande macchina sensoriale moderna; un filtro attraverso cui passa la liberazione del presente. Il linguaggio vi è strettamente legato, come teso a liberarlo. La società sembra invece tesa a conservarlo, curarlo, esporlo. Il corpo è al centro dell’esperienza di ogni contatto. Per questo Palin si tuffa nella scoperta del corpo e delle sue implicazioni nel mondo.

Palin: un discorso sulla Natura

Ci sono due pesci che nuotano uno vicino all’altro e incontrano un pesce più anziano che, nuotando in direzione opposta, fa loro un cenno di saluto e poi dice: «Buongiorno ragazzi. Com’è l’acqua?». I due giovani pesci continuano a nuotare per un po’, poi uno dei due guarda l’altro e gli chiede «Ma cosa diavolo è l’acqua?»

Palin: la reazione del sommerso

Questi e altri temi sono indagati da Palin con un metodo che punta a far emergere le formidabili tensioni che segnano l’attuale congiuntura storica a livello mondiale, puntando sulle inedite risposte delle resistenze, delle reazioni e delle tensioni locali, come capaci di rimettere in gioco lo schematismo immobile dei nostri tempi.

Palin: uno sguardo sul mondo per abbattere il Vetro che ci separa

Il problema di uno sguardo attento sul mondo, per noi di Palin, nasce dal tentativo di superare questo Vetro. Nel momento in cui la riscoperta degli spazi sarà un punto di ri-partenza nel mondo da guadagnare del post-covid, sarà importante ritrovare uno sguardo sull’Altro, sulle questioni ambientali, sull’importante definizione, politica e ideologica, che assume il confine come categoria sia politica, capace quindi di regolare il Corpo e i movimenti di libertà a esso connessi, sia come categoria ideologica.