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Sul fronte della saggistica, effequ arricchisce la propria offerta editoriale con un testo affascinante. Seguendo l’idea di «reiventare le coordinate prima note», la collana Saggi Pop ha come obiettivo quello di proporre opere anomale, poco convenzionali ma con un forte appeal culturale, «perché ogni testo, si sa, è un mondo, e per noi ogni testo non deve cambiare il mondo, ma almeno provarci» .

Tradimento. Una parola che per secoli ha rappresentato la morte della felicità coniugale. Un atto imperdonabile e, al tempo stesso, un gravoso e ingombrante segreto da nascondere. Ma se tradire significasse altro?

E se proprio il tradimento fosse la chiave per il raggiungimento di una serenità nella coppia e di una forma di libertà che l’essere umano ha sempre agognato? Questo è il punto focale da cui si dipana l’ articolata e metodica riflessione di Starita. Attraverso un intreccio di richiami letterari, storici e culturali, l’autore cerca di indagare il motivo per cui l’esclusività e la fedeltà siano diventati elementi imprescindibili in una coppia e come l’evasione da tale status quo sia stato fortemente demonizzato da secoli e secoli di tradizioni.

«Vediamo la relazione come qualcosa di statico, pensiamo all’ amore eterno come a un fatto prestabilito, ma la vera sopravvivenza sta nel movimento e nell’adattamento. Se ci pensiamo come esseri singoli, sappiamo che abbiamo vissuto momenti della nostra esistenza in cui non siamo coerenti con ciò che eravamo e nemmeno con ciò che saremo».

Anna Karenina, Emma Bovary, Julian Sorel sono solo alcuni degli esempi letterari presenti nel testo. Uomini e donne spinti dal desiderio, ma ostracizzati e ostacolati dal ruolo sociale nel quale sono costretti a vivere. La tragica conclusione dell’esistenza di questi personaggi rappresenta l’ atto finale di un processo rivoluzionario inauguratosi con il tradimento.

L’adulterio è minaccioso, pericoloso poiché si presenta come una dichiarazione di libertà. È l’espressione ultima di quell’anti-eroismo che altro non è che la sovversione delle rigide e asettiche imposizioni sociali. La ricerca spasmodica del desiderio, così come la sua soddisfazione, infonde una nuova dose di coraggio all’essere umano, concedendogli, di fatto, l’opportunità di dare vita ad una propria individualità, estranea da ogni vincolo sociale. 

Emblematica, all’interno di questa riflessione, è la figura del libertino. Nel 1600 essere un libertino o una libertina era sintomo di una filosofia di vita trasgressiva e anticonformista nei confronti della morale cristiana. Dichiaratamente in opposizione con la società e il pensiero dominante, essi erano convinti che fosse quantomai necessaria una trasformazione nel campo dell’istruzione e, più in generale, della cultura.

Oggi il libertinismo è un concetto desueto ma risulta ancora attuale in un contesto in cui la relazione risulta ancora essere oggetto di controllo e di estrema idealizzazione. Dove la scelta di rimanere da soli è demonizzata a tal punto che ci sentiamo in obbligo di costruire relazioni per placare il bisogno di sentirci conformi. Dove il feed di Instagram diventa lo specchio di una realtà idilliaca e utopica che di rado lascia trasparire problematiche, crisi, fallimenti.  

«Se vita è movimento, così è l’amore. Tradire non è soltanto un atto fisico, è sintonizzarsi sull’intimità di un’altra persona, escludendo quella prescelta».

La scrittura pragmatica e coinvolgente dell’autore porta il lettore per mano e lo accompagna in un viaggio alla riscoperta dell’amore, dei legami sentimentali e del matrimonio, i quali sono riletti alla luce di una società moderna, dinamica e multiforme. Il tradimento, pertanto, perde la sua natura controversa, risultando un evento naturale presente in ogni dinamica in cui vive e prospera il desiderio.

Accettare il desiderio come parte della nostra esistenza equivale a fermare l’influsso oppressivo che il sistema sociale esercita sul nostro pensiero e sulla nostra volontà. Accettare il desiderio significa appropriarsi di quella libertà che ci rende totalmente e inevitabilmente umani.

Luca Starita è scrittore, drammaturgo e specializzato in Digital Humanities. Nato a Napoli, vive a Firenze dove collabora proficuamente con la casa editrice Giunti. I suoi brani sono apparsi su diverse riviste come «La città dei lettori», «Cultweek», «Rewriters», «La falla», «Fronesis» e «L’eco del nulla». Il saggio Pensiero stupendo. Un saggio sul tradimento (Effequ, 2023) è la sua terza pubblicazione dopo il romanzo La tesi dell’ippocampo (BookaBook, 2019) e il saggio Canone ambiguo. Della letteratura queer italiana (Effequ, 2021). 

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