#Palinvisita, la rubrica dedicata a gallerie, musei e spazi indipendenti, vi conduce per la prima volta in uno luogo liminale che raccoglie l’intero globo e che allo stesso tempo non sarà, per lungo tempo, visitabile in un singolo istante.

Per la prima volta non potremo aprire l’uscio di casa per dirigerci in un museo, in una galleria o in un parco ma, se avremo tempo e pazienza, saremo in grado di scoprire i nostri opposti così come i nostri simili, nonostante essi si trovino a infinite miglia da noi.

C’è un quadro di Klee che s’intitola Angelus Novus. Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. L’angelo della storia deve avere questo aspetto.

Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l’infranto. Ma una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può più chiuderle.                                 

Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui al cielo. Ciò che chiamiamo il progresso, è questa tempesta.”

W. Benjamin

Queste parole sono il testamento che, Oscar Murillo, l’artista di cui oggi parleremo ha scelto di lasciare ai visitatori attraverso una mostra che archivia il passato e scrive il presente, un presente continuo che ricalca le orme del passato e si protende famelico verso il futuro.

Ha chiuso il 27 novembre 2022 la grande retrospettiva personale dedicata ad Oscar Murillo “A storm is a blowing from paradise”. La storica Scuola Grande della Misericordia, custodita all’interno del Sestiere Cannaregio a Venezia, si riempie di infinite tele che ci condurranno attraverso un viaggio indietro nel tempo, aprendo una grande finestra su futuro.

 Palin visita la storica Scuola Grande della Misericordia, custodita all’interno del Sestiere Cannaregio a Venezia. Oscar Murillo "A storm is a blowing from paradise"
Scuola Grande della Misericordia, Venezia

Quello che si vede esposto è il progetto “Frequencies”, si tratta di un progetto collaborativo avviato da Murillo nel 2013.

Palin visita, Oscar Murillo “A storm is a blowing from paradise”. La storica Scuola Grande della Misericordia, custodita all’interno del Sestiere Cannaregio a Venezia, si riempie di infinite tele che ci condurranno attraverso un viaggio indietro nel tempo, aprendo una grande finestra su futuro.
Frequencies, Oscar Murillo

L’artista ha visitato insieme ai suoi collaboratori le scuole di tutto il mondo per dare avvio ad un grande progetto collettivo, ai banchi di scuola sono state fissate delle tele, le quali hanno avuto la funzione di vere e proprie lavagne per i successivi sei mesi. Le scuole selezionate ospitavano studenti di età compresa tra i 10 e i 16 anni, i quali sono stati invitati ad interagire con le tele stesse attraverso disegni, scarabocchi, scritte, simboli.

Le tele si sono dunque colorate di elementi che rispecchiamo la società vissuta attraverso gli sguardi di chi vede ancora il mondo con fantasia e disillusione, o almeno questo è quello che ci verrebbe da pensare ad un primo istante, ma la realtà dei fatti è che tra gli stati coinvolti alcuni di essi vivono guerre, disuguaglianze ed ingiustizie, motivo per cui simboli politici, angosce e speranze si mescolano per creare una singola grande tela espressione delle diverse società. Sono stati infatti coinvolti più di 100mila studenti in circa 400 scuole di 34 diversi Paesi tra cui: Giappone, Kenya, Libano, Nepal, Svezia, Turchia, Stati Uniti, Italia.

Oscar Murillo: A Storm is Blowing from Paradise

Le tele trasmettono l’energia dei giovani ragazzi, i sentimenti e le pulsioni consce e inconsce si presentano a volte come diari intimi, come block notes pieni di scarabocchi o ancora come grandi opere collettive. Molti degli elementi presenti sono globalmente riconoscibili come i simboli dei social network o i personaggi dei cartoni animati, al contrario innumerevoli altri simboli, come la stessa scrittura, sono rappresentazioni strettamente locali, mescolati insieme compongono un grande arazzo delle nostre esistenze.

Lo spazio del primo piano della mostra è stato costellato da scaffali contenenti le tele alle quali si poteva accedere attraverso il supporto degli Assistenti di Archivio, ogni visitatore aveva la possibilità di scegliere le tele del Paese che intendeva visionare.

Quello che si presenta di fronte ai nostri occhi è un immenso archivio organizzato, ma il lavoro dell’artista ha esplorato nuovi orizzonti anche attraverso il progetto “A Storm Is Blowing From Paradise”. L’opera è stata creata dalla sovrapposizione e reazione generativa di particelle di suono, si tratta di registrazioni provenienti da diversi ambienti come campi da basket e cortili di scuole. In maniera speculare ai disegni dei ragazzi queste registrazioni hanno raccolto informazioni sul contesto di provenienza.

L’archivio di Frequencies è inoltre affiancato dalla serie “Disrupted Frequencies”, l’artista ha selezionato una serie di tele dal progetto “Frequencies” e le ha cucite tra loro per creare uno sfondo su cui è intervenuto con il pastello ad olio blu. Le tele di diverse regioni del mondo, cucite tra loro, creano tensioni unendo simboli e oggetti provenienti da contesti geografici e culture totalmente differenti le une dalle altre, a loro volta i tratti blu dell’artista rappresentano l’acqua che simbolicamente scorre sulle tele e unisce i diversi territori.

Al centro della sala al piano terra troviamo infine “Collective Conscience” uno spazio chiuso al cui interno si possono scoprire le evoluzioni digitali del progetto “Arepas y Tamales” dove l’artista ha tradotto i disegni delle tele in sculture indossabili di cui è stata fatta la trasposizione digitale indossabile dai visitatori. Tali sculture richiamano la tradizione dei mateos, figure di cartapesta usate in Colombia durante i festeggiamenti per l’anno nuovo.

Salendo le scale verso il primo piano si trova l’installazione “The Institute of Reconciliation” rappresentata da tele nere sospese in dialogo con gli affreschi dell’imponente soffitto del XVI secolo della scuola di Paolo Veronese.

Si tratta di tessuti in lino saturi di pittura a olio nera, il percorso tra questi perturbanti e tetri drappeggi rappresenta per Murillo la speranza, incarnano la possibilità di momenti di nuova luce che emergono dalle tenebre. Nella sala sono presenti, inoltre, i dipinti della serie “Flight Drawing”, si tratta di lavori creati dall’artista durante i suoi viaggi in aereo composti da gesti istintivi che rappresentano le impressioni temporanei dei momenti in cui si è allo stesso tempo immobili sul sedile di un aereo e movimento a centinaia di chilometri orari. Tali tele si legano ai lavori degli studenti poiché anche le loro produzioni vengono realizzate nel momento in cui sono seduti tra i banchi da scuola ma, allo stesso tempo, si legano all’energia di tutti i lavori in mostra, così diversi e distanti tra loro.

Al termine della sala è presente un dipinto di nove metri ispirato alle ninfee di Monet. Murillo è infatti particolarmente interessato al fatto che Monet soffrisse di cataratta e nella sua recente serie di dipinti ha sviluppato l’idea di una “cataratta sociale”, ovvero l’idea che gli individui si dimostrino incapaci di vedere le sofferenze altrui nella società contemporanea.

Note sull’artista

Oscar Murillo è nato nel 1986 a La Paila, Colombia, e vive e lavora in diversi paesi. Ha ottenuto una laurea BA(Hons) in Fine Arts all’Università di Westminster nel 2007 e un Master al Royal College of Arts, Londra, nel 2012. Nel 2019 Murillo è stato uno dei quattro artisti insigniti collettivamente del prestigioso premio Turner Prize. Le ultime mostre personali dell’artista includono Currents 121: Oscar Murillo, Saint Louis Art Museum, US (2022); Social Cataracts al KM21, l’Aia, Paesi Bassi; Spirits and Gestures, Fondazione Memmo, Roma; Condiciones aún por titular, Museo d’arte dell’Università Nazionale della Colombia, Bogotá (tutte 2021-22); Frequencies, organizzato da Artangel al Cardinal Pole Catholic School, Londra; e MAM Project 029: Oscar Murillo, Mori Art Museum, Tokyo, Giappone (entrambe 2021). In passato, le sue mostre personali sono state organizzate presso Aspen Art Museum, USA; Kunstverein in Hamburg, Germania (entrambe 2019-20); Kettle’s Yard, Cambridge, UK; K11 Art Museum, Shanghai, China (entrambe 2019); Haus der Kunst, Monaco, Germania (2017- 18); Yarat Contemporary Art Centre, Baku, Azerbaijan (2016-7); Museo de Arte de la Universidad Nacional de Colombia, Bogotá; Centro Cultural Daoíz y Velarde, Madrid, Spagna; Performa 15, New York, USA e Artpace, San Antonio, US (tutte 2015); The Mistake Room, Los Angeles, USA (2014) e South London Gallery, UK (2013). Murillo è rappresentato da Carlos/Ishikawa, Isabella Bortolozzi Galerie, Kurimanzutto, Taka Ishii Gallery e David Zwirner.


Giorgia Ciolli

Amante di ogni forma di espressione artistica, la mia migliore amica è una Reflex con cui amo catturare i dettagli del mondo che mi colpiscono. Credo che l'arte sia una via di salvezza, un fluido luminescente che si insinua tra le pieghe della vita... ma come per tutte le cose, bisogna essere predisposti ad accoglierla.

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