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Zona42 si arricchisce di una novella dal sapore ‘animale’. In linea con un linguaggio postumano, che pervade tanta della lettura contemporanea. 42nodi, collana diretta da Michele Vaccari, è tra i progetti editoriali più interessanti , e da scoprire.

Francesca Mattei ha studiato sociologia e vive in una piccola città al confine tra Toscana e Liguria. I suoi racconti sono apparsi su diverse riviste e nelle antologie Vite sotto pelle. Racconti sull’identità (Tuga, 2019) e Human/ (Moscabianca, 2021). Il giorno in cui diedi fuoco alla mia casa (Pidgin, 2021), volume che raccoglie i suoi racconti, è risultato finalista al Premio John Fante e al Premio Opera Prima della fondazione Mondadori.

Da mesi Elliot dorme nella nuova casa che ho costruito per lui in giardino. A volte trascorro la notte con lui dentro la voliera, sdraiata su un giaciglio di foglie e lenzuola, altre volte è lui a raggiungermi in camera da letto e a rifugiarsi in una qualche nicchia della stanza che funga da nido. La maggior parte delle volte, però, non riesco a dormire per niente e al mattino, quando Elliot si sveglia, gli racconto le storie che ho scritto per lui durante la notte. Ma è difficile da quando non parliamo più la stessa lingua. P.9

Una crescente consapevolezza accompagna il lettore nelle vite di Elliot ed Edda, voce narrante e solitaria del racconto. Edda vive con Elliot in una casa nel bosco, restaurando mobili e strumenti musicali. Accade l’impensabile: Elliot non è più umano. Il suo corpo è trasformato in quello di un corvo. Ha altre sembianze, altre esigenze, altre abitudini. La stessa casa, e la sua planimetria di spazi, luoghi e ricordi, diventa una gabbia, alla stregua della voliera costruita per lui da Edda – forse anche più stretta.

Quando Elliot si è alzato in volo per andare alla ricerca di cibo, mi sono seduta di nuovo al tavolo della cucina e ho iniziato a disegnare il progetto della voliera, utilizzando come righello il bordo rigido della copertina di uno dei suoi libri di musica. Sono andata avanti così tutto il giorno, interrompendomi solo per andare in bagno, bere acqua e piangere. A metà pomeriggio avevo terminato il progetto. P.24

Gli stessi occhi è un’opera dallo straniamento progressivo, ritmico. Una lettura che incanala, fin dal primo rigo e diventa vorace, tutta d’un fiato. L’archeologia di immagini del passato, il tempo indefinito dell’imperfetto – prima della metamorfosi di Elliot – si alternano alle nuove abitudini, alle ricerche fatte da Edda. Al suo cercare spiegazioni nello spazio e nelle storie. I due abitano, comunque, un proprio-luogo che sembra urtare con la proliferazione contemporanea di tanti spazi liminari.  C’è bisogno di ritrovarsi, sembra dirci lo sguardo di Edda, prima di scoprirsi nella propria nuova forma.   

Svito un piccolo pomello opaco dal comodino e ci passo sopra uno straccio intinto in aceto e sale. Strofino fino a che l’ottone si fa brillante e mi sollevo sulle punte per farlo vedere a Elliot. Dal basso, lo osservo sistemarsi sul ramo alto di un albero per metà spoglio e mi chiedo se la nostra storia non sia stato questo fin dal principio. Guardarlo da lontano e non riuscire a raggiungerlo. P.57

Una scrittura asciutta e razionale, che inquadra la scena attraverso uno sguardo delicato e commosso. Una vita e il suo passato attraversati tra le stagioni di un anno. Due personaggi che restano a lungo impressi nella mente del lettore e che meritano di essere conosciuti.

Francesca Mattei, Zona42 si arricchisce di una novella dal sapore ‘animale’. In linea con un linguaggio postumano, che pervade tanta della lettura contemporanea. 42nodi, collana diretta da Michele Vaccari, è  una delle collane di narrativa breve più interessanti, e da scoprire.
“Al mattino, quando Elliot si sveglia, gli racconto le storie che ho scritto per lui durante la notte. Ma è difficile da quando non parliamo più la stessa lingua.”
Edda vive con Elliot in una casa nel bosco. Restaurano mobili e strumenti musicali. Un tempo erano felici, e lo sapevano.
Ma qualcosa all’improvviso accade, ed è insieme straordinario e incomprensibile: il ragazzo che Edda ricorda scompare, un’altra creatura prende il suo posto.
Edda non si rassegna. Rivuole Elliot, e per farlo studia, inventa, crea, racconta incessantemente le storie che immagina per lui, sperando che le possa ancora comprendere.
Tra meraviglia e quotidiano fervore il racconto di Francesca Mattei tocca corde inusuali, raccontando di metamorfosi e trasformazioni, conducendo il lettore verso una conclusione risolutiva e inaspettata.

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