#Palinlegge i contemporanei, questo mese, è dedicato al volume La casa in fiamme di Filippo Polenchi, edito da Industria & Letteratura .

Il libro, il secondo pubblicato dopo il suo romanzo d’esordio Figlio fortunato (2021), si inserisce all’interno della collana di narrativa breve L’invisibile curata da Martino Baldi. Questa collana si fa promotrice di un’idea di letteratura che «ha il suo significato più profondo nell’invisibile. Un invisibile che l’opera lascia intravedere. Nella percezione del tempo, nella rappresentazione dello spazio, nell’inclinazione unica di uno sguardo, nello stile».
Il narratore non ha un volto, né un nome. Si presenta al lettore come un individuo errante che, abbandonata la sicurezza di un impiego universitario come astronomo, ricerca disperatamente un rifugio in cui sfuggire alla noia e alla routine della propria esistenza.
La narrazione del romanzo, in costante equilibrio tra sogno e realtà, si apre con l’immagine di un incendio nel quale le fiamme avanzano fameliche, divorando l’appartamento del protagonista, alcuni oggetti di arredamento e, con essi, frammenti di una vita alla quale ormai ha smesso di appartenere. In cerca di nuova sistemazione, si imbatte in una casa di piacere gestista dalla sfuggente maitresse Stella dove torna ancora una volta ad essere un osservatore: qui è libero di esercitare il proprio sguardo, ora non più diretto alla volta celeste ma alla marea di corpi in movimento.
La casa vive, osserva, respira. Si nutre dei gemiti, delle urla e delle risate che accompagnano i divertimenti notturni. Al suo interno pareti e stanze palpitano di un rosso vivo, come se una fiamma ardesse nelle membra febbricitanti dei suoi inquilini. Il salone principale, luogo delle transazioni tra le ragazze e i loro clienti, è dominato dal quadro della Grande Tigre, figura ipnotizzante e inquietante, che assume una connotazione voyeuristica sovrapponendosi all’occhio del narratore, silenzioso testimone di numerose performance sessuali.
«Sento fiamme accendersi sulla curvatura della pupilla ed è intollerabile riuscire a tenere le palpebre sollevate. Se chiudo gli occhi vedo, anche nella mia oscurità perfetta, i movimenti di corpi; i sussurri; i lamenti divengono allora pensieri in forma di figura, occupano forme mutevoli che svaniscono al variare del suono. Sono, lì nel buio delle palpebre, figurazioni inedite, bestie in divenire. Fumo una sigaretta talvolta: perlopiù fuma tra le mie dita, in attesa che gli altri abbiano fatto».
Ogni pensiero vola. Questo aforisma che accompagna il quadro, ci introduce in un ambiente dove il piacere offusca e altera la percezione del tempo. Nella casa ogni giorno sembra essere uguale al precedente; nella foga della passione il tempo si azzera e nessuno sembra accorgersi del suo scorrere lento e inesorabile, qui incarnato dall’immagine caduca dei fiori che lentamente appassiscono.
La dimensione dominante è quella dell’indeterminatezza. Il tempo è indefinito e, di conseguenza, anche l’età delle ragazze e dei loro clienti appare confusa e sfumata.
Nella casa il ritmo viene scandito dalla successione delle notti: il mattino non ha alcuna consistenza e si perde tra l’ozio e l’indolenza dei suoi abitanti. Ma la notte è il momento in cui si torna a vivere, in cui masse indistinte di clienti bussano alla porta di Stella alla ricerca di un appagamento di sensi, di una ragazza da amare e di una fuga momentanea dalla loro quotidianità. E tutto si ripete ciclicamente, festa dopo festa, amplesso, dopo amplesso in una routine infinita di perdizione da cui il narratore, come molti altri uomini, diviene dipendente.
La scrittura onirica e impressionista di Polenchi riesce abilmente a restituire il quadro di un’esistenza vuota e insensata, nella quale domina la ricerca di un appagamento momentaneo e effimero, sia esso rappresentato dal fumare una sigaretta o dal raggiungimento dell’orgasmo. Per il protagonista, l’attimo è ciò che conta perché in quell’attimo riesce a riappropriarsi del proprio tempo, a lenire l’inconsistenza della sua vita.

Filippo Polenchi è nato e vive a Firenze. Ha scritto articoli critici su «alfabeta2», «Antinomie», «L’indice dei libri del mese» e pubblicato racconti su «Nazione indiana» e «minima&moralia». Il suo romanzo d’esordio, Figlio fortunato, è stato pubblicato nel 2021 per 66thand2nd.
La casa in fiamme di Filippo Polenchi
Formato: 105 mm x 170 mm
Numero di pagine: 74
Prezzo: 10,00
#Palinlegge da questo mese esce nella doppia versione Classici e Contemporanei.