Palin parla con Giorgio Santangelo, giovane proprietario e co-fondatore de ‘La Confraternita dell’Uva’, libreria indipendente bolognese nonché luogo di scambio e di scoperta, che incarna perfettamente lo spirito della città. Un contenitore trasparente, all’interno del quale i numerosi ed eterogenei elementi di colore culturale possono essere visti, avvicinati, studiati da ogni angolazione.
Gli aperitivi letterari, la scoperta di prodotti agroalimentari di qualità, le presentazioni di libri, la passione per la letteratura e per l’editoria indipendente sono elementi che trovano, tutti, spazio in un progetto coraggioso che risponde al nome di ‘La Confraternita dell’Uva’, fondata cinque anni fa da Giorgio Santangelo e Antonio Ciavarella nel centro storico di Bologna.

Nell’ultimo anno, le librerie indipendenti come quella di Giorgio e Antonio hanno dovuto riorganizzarsi, riscoprire altri modi per perseguire i propri obiettivi: anche la cultura vive e si nutre attraverso le idee di imprenditori che riescono a slegare il prodotto che offrono dall’impossibilità fisica di aprire i propri spazi.
È proprio nell’ottica di capire le interazioni tra piattaforme digitali, librerie indipendenti e fedeltà ai propri valori che Sibilla Fontanella ha deciso di rivolgere alcune domande a Giorgio Santangelo.
Qual è il percorso che ha portato all’apertura della libreria indipendente?
La libreria nasce dall’incontro e dalla volontà di Giorgio Santangelo (io) e Antonio Ciavarella nel dicembre 2016.
Ci chiamiamo ‘La confraternita dell’uva’ perché questo nome ci sembrava l’ideale per raccontare la nostra realtà: libreria e wine bar insieme, scaffali ricolmi di libri e ottimi vini.
Inoltre, John Fante è il mio scrittore preferito e quindi è una sorta di tributo alla sua memoria e alla sua produzione.
Probabilmente avrete risposto centinaia di volte alle curiosità di chi ricerca un significato nella scelta del nome ‘Confraternita dell’Uva’: come è possibile coniugare l’idea di fondo e le sensazioni che racconta Fante – che trovano difesa e territorio sicuro nello spirito del vostro locale/libreria – con la situazione presente che vi trovate ad affrontare?
Portare avanti tutt’oggi questa mission è più difficile, da un anno a questa parte ospitare gente è complicato. Ci siamo però subito mossi in modo da venire incontro al bisogno delle persone che ci frequentano: organizzando consegne a domicilio di libri, bottiglie, veri e propri pacchetti aperitivo, regali e ceste.
Se la comunità non può venire in libreria, è la libreria che va dalla comunità!
Librerie come servizi essenziali. Durante il periodo di confinamento dello scorso anno e poi nei mesi successivi, avete avvertito il disagio di quelli che erano vostri clienti abituali? Si sono avvicinati all’universo delle librerie indipendenti anche nuove figure?
Le librerie sono state dichiarate attività essenziali solo in un secondo momento e, durante il lockdown di marzo 2020, sono state chiuse. Le consegne a domicilio e le spedizioni in tutta Europa ci hanno permesso di avvicinarci a chi ci conosceva già ma anche ad aprirci a tante nuove persone. Ricordo che è capitato, alla riapertura, che una signora che aveva ricevuto un pacchetto regalo da parte di una persona cara durante il lockdown, venne poi a in libreria spinta dalla curiosità di conoscerci. Alla stessa maniera c’è gente che continua a comprare i nostri libri a distanza, anche senza essere mai venuta tutt’ora in libreria.
Da un po’ di tempo è attiva la piattaforma Bookdealer.it. Cos’è cambiato grazie a questo nuovo sistema?
Il mondo editoriale durante il lockdown non è stato fermo e ha fatto tesoro della lezione imparata da tante e tante librerie che, in tutto lo Stivale, hanno deciso di non arrendersi alle chiusure lavorando a distanza. Da questo contesto sono nate alcune realtà, tra cui a fine agosto 2020 Bookdealer.it, alla quale abbiamo subito aderito.
Un portale che ha facilitato le nostre consegne e spedizioni dandoci la struttura e la facilità di un e-commerce. La differenza principale è l’etica che c’è dietro.
Acquistando da questo portale, sarà una libreria de te scelta a farti recapitare il libro, facendo sì che il prezzo intero del libro finisca direttamente nelle tasche della libreria. Inoltre, i libri ti vengono consigliati dai librai stessi e non da un algoritmo. L’unica maniera per scoprire nuovi libri fuori dalla propria comfort zone.
Un circuito virtuoso che ci permette tutt’oggi di spedire ovunque e competere contro i colossi dell’e-commerce mondiali. Ne siamo davvero felici.

Per approfondire la storia della ‘Confraternita dell’uva’ si possono trovare altre letture interessanti su About Bologna e ZERO oltre che rimanere aggiornati seguendo le pagine Facebook e Instagram!
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