Palin parla con Willy Guasti, divulgatore scientifico e creatore di ZooSparkle, canale di Zoologia, Paleontologia e Evoluzione più seguito in Italia.
Naturalista e Divulgatore scientifico. Parlo di bestie, viventi ed estinte.
Così si presenta in breve sul suo profilo Instagram. Classe 1991, Willy Guasti è il creatore di ZooSparkle, il canale di Zoologia, Paleontologia e Evoluzione più seguito in Italia, oggi vicino ai 100.000 iscritti su Youtube e molto seguito su altri social.
Da sempre con un debole per il mondo animale e dintorni, Willy Guasti è stato volto in prima serata su Focus Tv, conducendo un programma di divulgazione scientifica, nonché consulente scientifico in alcuni progetti editoriali. Oltre che sul web, Willy porta le sue doti comunicative e la sua attività di divulgazione delle Scienze naturali in eventi di vario tipo in tutta Italia, dedicandosi oltretutto anche alla didattica in scuole di diverso grado.
Palin lo ha raggiunto per parlare del suo lavoro, di evoluzione umana, di plastica in mare e altri temi. E ovviamente, di animali.

Partiamo dalle presentazioni. In tanti già conoscono l’attività sui social di Willy Guasti, creatore del canale ZooSparkle, che rappresenta uno dei primi nati in Italia su YouTube ad occuparsi di divulgazione sul mondo animale e che oggi conta ormai quasi 100mila iscritti.
Raccontaci un po’ di te: chi è Willy Guasti e come è nata la passione per gli animali e la divulgazione?
Beh, con la passione per gli animali ci sono nato ad esser sincero. Se devo rintracciare un fattore scatenante direi che è stato la visione su Jurassic Park, il film del 1993! La passione per la divulgazione è arrivata molto dopo, dal 2013 in poi; stavo frequentando l’università e provai ad aprire un canale per parlare di quello che mi piaceva, ovvero l’evoluzione, la paleontologia, eccetera. Era una cosa a cui non avevo dato molto peso, un semplice hobby, ma continuando a farla ho scoperto che la cosa mi piaceva. Oggi è diventata il mio lavoro a tempo pieno.
Cosa pensi del fatto che un argomento così importante come l’evoluzione della specie umana sia ancora messo in dubbio da molti e poco trattato nella formazione scolastica?
Che ruolo ha la religione secondo te?
Beh magari viene trattato, il problema è che viene trattato male. Ancora si vedono immagini che fanno vedere come l’essere umano si è evoluto dallo scimpanzé, pian piano acquisendo la stazione eretta e diventando sempre più ‘perfetto’. In realtà, di perfetto non c’è nulla; è una bella storia, ma è stata ricostruita ‘a posteriori’, sapendo già il punto d’arrivo (cioè noi). Gli scimpanzé sono nostri cugini, non nostri antenati, e ci siamo divisi da loro circa 6 milioni di anni fa. Il nostro ultimo antenato comune era probabilmente già in grado di camminare occasionalmente bipede, seppur non in modo ottimale, perciò il modo di camminare sulle nocche è comparso negli scimpanzé dopo la nostra divisione, e non rispecchia una condizione ‘primitiva’. Fermo restando poi che anche i Neanderthal sono nostri cugini e non nostri antenati; ci siamo vissuti fianco a fianco e ci siamo pure ibridati con loro. In Paleoantropologia bastano pochissimi anni per rendere obsolete diverse delle conoscenze in nostro possesso, perciò si capisce bene che insegnare a scuola l’evoluzione umana come la si concepiva decine di anni fa non aiuta. Sicuramente la visione cristiana dell’essere umano come più alta e perfetta manifestazione del creato non ha aiutato; spesso ci scordiamo che siamo degli animali al pari degli altri, perché l’evoluzione in questo senso non fa favoritismi.
Oggi conosciamo diversi esempi di specie intelligenti con strutture sociali sorprendenti, come i delfini per esempio. In virtù di ciò, è possibile definire l’uomo unico nel suo genere rispetto al regno animale? Se sì, cosa ci differenzia davvero dalle altre specie?
Ci siamo sempre chiesti cosa ci rende diversi, ma è una domanda che lascia il tempo che trova. Praticamente la totalità degli altri animali sono insetti, per cui potrei dirti che quello che ci differenzia dalle altre specie è che non abbiamo 6 zampe articolate. Il concetto di intelligenza poi è problematico da definire, per il semplice fatto che per forza di cose abbiamo modo di sperimentare solo il nostro modo di essere intelligenti, e su questo abbiamo ‘modellato’ il concetto di intelligenza. Però tante cose abbiamo utilizzato da sempre per definire l’intelligenza abbiamo invece scoperto che sono più diffuse nel mondo animale, e per questo ci stiamo sempre più rendendo conto che alcune cose non sono così esclusive dell’essere umano. Non siamo gli unici ad avere autocoscienza, né ad usare strumenti, né ad avere una cultura.
Lo scorso anno hai realizzato un video, in collaborazione con un altro famoso divulgatore come Barbascura X, intitolato «Plastica in mare: a che punto siamo?», un tema di assoluta rilevanza che non può non essere considerata una vera e propria emergenza, di cui però forse si parla ancora poco.
A distanza di un anno ci sono stati dei cambiamenti? Qual è l’attuale situazione riguardo l’inquinamento dei mari oggi?
Secondo me se ne sta parlando sempre di più, e questo è un bene. Sui social e in tv si vedono immagini molto forti sempre più spesso, per cui sono abbastanza convinto che come situazione sia piuttosto nota oramai. Il problema di alcuni slogan contro la plastica è che semplificano un po’ troppo la questione, o comunque puntano tutto sull’eliminazione della plastica. Il punto è che la plastica in mare non è IL problema, è UN problema! Pensare solo alla plastica che è già in mare non risolve tutta la situazione, conta anche quante emissioni ci sono quando produci la plastica che in mare deve ancora finirci, ad esempio.
Tra i diversi temi che tratti sul mondo della zoologia, ce n’è uno che piace e sembra piacerti particolarmente: le leggende sul mondo animale.
Quale è la tua preferita e quale pensi possa avere un fondo di realtà?
Paradossalmente, una delle mie preferite non ha il minimo legame con la realtà, e forse è proprio per questo che l’adoro. Circola tantissimo la credenza secondo cui le vipere in Italia siano state liberate dall’estero per ripopolare la nostra penisola… e già questo è un mito, perché non è una cosa che è stata mai fatta, anche il DNA delle nostre vipere lo conferma. La cosa più bella però è la modalità con cui questo ripopolamento dovrebbe essere avvenuto: paracadutandole dagli elicotteri. Praticamente ogni altro metodo per farlo sarebbe più discreto ed economico, mi viene da pensare! Un’altra cosa che intacca la veridicità della storia sono i colpevoli, che cambiano identità a seconda della versione, si va dalle associazioni ambientaliste ai cacciatori, dalla forestale ai cercatori di funghi.
Anche non vivendo in zone come l’Africa, L’Amazzonia o L’Australia, la quantità di specie animali che abbiamo intorno è davvero enorme. É un mondo così vicino a noi eppure in molti non lo conoscono abbastanza.
Ci consiglieresti uno o più libri che ci permettano di avvicinarci di più ai nostri coinquilini sul pianeta Terra?
Beh, sicuramente le guide per l’identificazione della fauna che si ha occasione di vedere nei dintorni di casa fanno comodo! Ci sono molti libri che parlano delle meraviglie che ci sono all’estero, ma non scordiamoci che l’Italia ha il più alto tasso di biodiversità d’Europa. Le guide della Ricca Editore possono essere un buon punto di partenza per apprezzare la nostra natura, ce ne sono diverse, dagli uccelli agli insetti, dai pipistrelli ai ragni.
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