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L’arte ed il mercato ad essa collegato sono in metamorfosi, ci si trova davanti all’inizio una nuova fase ed è importante comprendere i nuovi strumenti che saranno alla base della realtà del domani.

La storia dell’arte, con tutti i mondi ad essa collegati, è sempre in continuo mutamento e anche la percezione del concetto di Arte con la A maiuscola cambia e muta nel corso dei secoli[1]. Oggi ci troviamo a vivere uno dei cambiamenti maggiori della nostra epoca: la nascita del mercato digitale delle opere d’arte attraverso l’uso degli NFT.

Il giro d’affari degli NFT è esploso nel 2020 per un valore di 250 milioni di dollari e ha continuato a espandersi arrivando a interessare anche Christie’s, una delle maggiori case d’asta a livello mondiale per importanza. Quest’ultima ha visto battere all’asta per la prima volta in 255 anni di attività un’opera senza componente fisicaEverydays: The frist 5000 days di Beeple, accettando puntate in Ethereum. L’asta partiva da una base di 100 dollari ed è arrivata a toccare all’ultima battuta del martelletto quasi 70 milioni di dollari.

L’evento segna in modo netto il mercato dell’arte e si è davanti ad una svolta epocale.

Ma cos’è un NFT e perché sta rivoluzionando il mercato artistico?

Gli NFT (acronimo di Non-fungible token) si configurano come certificati di proprietà su opere digitali. Un token è un oggetto con un valore particolare e simbolico, un’informazione registrata su un registro distribuito, associata a un utente specifico e rappresentativa di un certo tipo di diritto.

Gli NFT, a differenza della maggior parte dei token, si distinguono per tre caratteristiche specifiche: sono insostituibili, unici e indivisibili, perciò si prestano alla cessione dei diritti di proprietà – ma non dei diritti d’autore! – di opere d’arte, oggetti digitali e oggetti del mondo fisico.

Chi acquista un NFT non compra l’opera in sé, ma semplicemente la possibilità di dimostrare un diritto sull’opera garantito tramite uno smart contract. Ciò che distingue gli NFT è proprio la loro non fungibilità, ossia la non intercambiabilità data da un codice unico non replicabile.

Per fare chiarezza, tuttavia è importante sottolineare che chi compra un’opera NFT:

  • non compra l’opera, concetto difficile da comprendere per chi è abituato al mercato tradizione d’arte, ma l’opera resta sul computer dell’autore e su quelli delle persone che l’hanno già scaricata;
  • non si acquistano diritti d’autore, questi restano all’artista;
  • non si compra l’esclusività della riproduzione o dell’uso[2].
A questo punto una domanda sorge spontanea: per quale motivo acquistare un NFT?
La risposta più semplice è ovviamente per desiderio di possesso di un bene unico, dunque puro collezionismo, in realtà attualmente gli NFT vengono venduti maggiormente per speculazione. Ciò è dimostrato anche dai dati che caratterizzano gli acquirenti in NFT rilevati da Christie’s: il 58% è risultato appartenente alla generazione dei millennial (25-40 anni), il 33% alla generazione X (41-56 anni) e il 6% alla generazione Z (dai 24 anni in giù). I boomer (57-75 anni) invece non hanno superato il 3%. Il 91% è stato classificato come «nuovo acquirente»[3]. La maggior parte di loro, dunque, sono utenti molto giovani, che non hanno mai avuto nulla a che fare con il mercato d’arte, ma che sono assidui del mercato delle cryptovalute.
Nell’era tecnologica, anche il mercato dell’arte ha dovuto reinventarsi e rimodularsi. In questo senso gli NFT sono intervenuti in soccorso dell’arte permettendo la vitalità del mercato anche in piattaforme digitali, ma soprattutto offrendo un mercato a quegli artisti digitali che non ne avevano uno vero e proprio.
Ad oggi, tuttavia, resta difficile prevedere quale sarà il futuro degli NFT una volta che sarà sfiorito l’entusiasmo iniziale. Ad opinione di chi scrive si è aperto un nuovo mercato dell’arte che condizionerà e muterà profondamente quello attuale, riscrivendone le regole e modificandone gli attori.

Fonti: 
[1]Per approfondimento Shiner L., L’invenzione dell’arte, 2010, Torino Einaudi
[2] Gli NFT spiegati bene, Panda security media center
[3]Alessandro Vinci, La prima opera NFT battuta all’asta da Christie’s aggiudicata per 69,3 milioni di dollari, «Corriere», 15 marzo 2021

One Comment

  • Therese ha detto:

    Purtroppo il problema per una diffusione di massa sono le commissioni e su Ethereum le gas fee in aggiunta al prezzo dell’NFT che la rendono meno accessibile e popolare di quanto potrebbe.

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